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Fondata nel 1928 come una sorta di diario in presa diretta dal grande architetto e designer milanese Gio Ponti, domus è stata salutata come la rivista di architettura e design più influente al mondo. Con stile e rigore, si è occupata in maniera estensiva dei temi e dei movimenti stilistici più rilevanti nei settori del design del prodotto, strutturale, di interni e industriale. In questa ristampa di tutti i numeri degli anni '50, la rivista porta la sua chiarezza intellettuale e visiva in un'era di ottimismo postbellico. Mentre i ricordi del conflitto si affievolivano, l'architettura e il design cercavano nuove forme, nuovi materiali e nuove applicazioni, oltre al dialogo internazionale. Domus riusciva a cogliere l'essenza dei tempi mostrando il progetto di Le Corbusier per il Palazzo delle Nazioni Unite a New York, le Case Study Houses di Charles e Ray Eames, e il lavoro di Richard Neutra in California e Oscar Niemeyer in Brasile. Altri elementi salienti includono le macchine per ufficio della Olivetti, gli arredi di Ray e Charles Eames, le ceramiche e le lampade di Ettore Sottsass, e lo Showroom Herman Miller di Alexander Girard a San Francisco.